Dall'autrice di La portalettere, Premio Bancarella 2023
Salento, fine anni ’50. Lorenzo e Agnese hanno perso tutto. E lo capiscono quando, con gli occhi tristi che si porta dietro da sempre, il padre annuncia di aver venduto il saponificio di famiglia, un’eredità che lui ha vissuto come una condanna. Per Lorenzo e Agnese, invece, quella fabbrica è una ragione di vita, da quando il nonno, tanti anni prima, aveva detto loro: «Un giorno questa fabbrica sarà vostra». Per i due ragazzi, l’idea di rimanere lì, come semplici operai sotto un nuovo, arrogante padrone, è devastante. Lorenzo, orgoglioso e impulsivo, se ne va sbattendo la porta, col cuore colmo di rabbia e con un solo obiettivo: trovare i soldi necessari per riprendersi quello che è suo. Agnese, invece, non se la sente di abbandonare quel luogo che profuma di talco e di sapone e dichiara, semplicemente: «Io resto dov’è casa mia». È una crepa profonda, apparentemente insanabile, quella che si apre tra fratello e sorella e li spingerà su strade opposte e imprevedibili. Perché vogliono la stessa cosa, Lorenzo e Agnese, finché l'amore non li porterà di nuovo a un bivio. Ognuno dei due farà una scelta, tracciando un altro domani… Sarà per entrambi un domani senza rimpianti?