Combinando analisi concettuale e indagine storica, Raymond Aron discute strategie e tecniche della gestione del potere, chiarisce teorie e orizzonti di pensiero attraverso riferimenti alle ideologie e a scenari scottanti all’inizio degli anni settanta, ma che si rivelano universali e più che mai utili oggi, nell’urgenza di trovare nuove linee guida per gestire i rapporti tra le nazioni e gli equilibri geopolitici.
Da Sun Tzu a Clausewitz, da Machiavelli al dramma di Hiroshima, argomenti illuminanti e letture innovative di fenomeni secolari in una vivace disamina sull’esercizio e i limiti della violenza all’interno e all’esterno dei confini statali, in un orizzonte liberale temperato dal realismo. Distinguendo tra guerra popolare e guerra rivoluzionaria, approfondendo i legami tra azione bellica e politica e indagando la legittimità dell’uso della violenza, prende forma una teoria della sovranità degli Stati e delle relazioni internazionali. Ponendo quesiti la cui eco e le cui implicazioni giungono fino a noi, un autorevole maestro del pensiero contemporaneo si impone come riferimento imprescindibile per la filosofia e la sociologia politica europea.