Un giorno Selene Vanni si sveglia e si rende conto di essere una donna «quasi felice». Non c’è niente di apparentemente sbagliato o fuori posto nella sua vita. Ha un compagno, Filippo, con cui convive da anni, e il lavoro che aveva sempre sognato di fare, nella libreria che era stata di suo padre e prima ancora del nonno. Eppure, in una mattina più complicata delle altre, è proprio quella parola innocua – quasi – a spalancarsi come un baratro davanti ai suoi occhi. Confusa e senza più punti di riferimento, Selene comincia a interrogarsi sul motivo di quella crisi inaspettata. Certo, ci sono le difficoltà economiche legate alla sua attività, e poi lo strano incontro con un uomo, Riccardo, che ha fatto improvvisamente cadere il confine tra la realtà e le fantasie. Presto, però, Selene realizza che le ragioni del suo disorientamento sono molte di più, e quella che sembrava soltanto una piccola crepa nel tessuto della sua quotidianità, in poco tempo si allarga e si ramifica, fino ad arrivare a mettere in discussione ogni sua certezza. Soltanto allora, nel momento in cui capisce di aver lentamente soffocato, giorno dopo giorno, anno dopo anno, i suoi desideri, le sue passioni e, in ultimo, la sua stessa libertà, Selene trova il coraggio di «guardarsi dentro senza portarsi paure da fuori» e «ricordarsi che, quando tutto precipita, il primo passo per riprendere il controllo è tornare a respirare».