«Prima di cantare, prima di fare silenzio, il poeta deve vivere.» - Goethe
Poeti si nasce o si diventa? Scrivere in versi, per alcuni, è destino dei pochi eletti che sappiano intuire l'ordine nascosto delle cose e offrirlo ai lettori con parole ricercate. E invece, suggerisce coraggiosamente Nicola Gardini, ognuno di noi può in qualche misura fare poesia. Come? Occorre innanzitutto leggere il più possibile; occorre frequentare i migliori maestri, costruirsi una biblioteca, amare la propria lingua. Dialogando con i poeti e ragionando su opere tra loro diversissime per provenienza, epoca e ispirazione, in questi consigli l'autore distilla la propria esperienza di scrittore e critico, di traduttore e insegnante, indicando un'estetica e un vigore espressivo che poggiano su regole auree: sottrarre, trasformare, ripetere, inventare ritmi, tradurre. Solo così si può diventare poeti sia nella pratica sia – e prima ancora – nel pensiero, ovvero comprendere la complessità senza perdere la capacità di meravigliarsi, sempre desiderosi di avvertire nella realtà significati ulteriori e di trasformare le differenze in corrispondenze, come fanno i suoni nell'armonia del componimento. Con la consapevolezza che chi trova la poesia resta per sempre «giovane poeta», a qualunque età, fino alla fine.