«Qui, in certi momenti, ho l'impressione di essere una superficie liscia sulla quale si riflettono le persone, i cartelli sospesi sopra le teste.»
«Con stile minimale, Ernaux ha la capacità di astrarre dal mondo luminosi dettagli, coglie degli oggetti, dei comportamenti, e li strappa dal buio della nostra abituale noncuranza, dall’invisibilità; Ernaux racconta tutto ciò che sta costantemente sotto ai nostri occhi, ma che non siamo soliti vedere. È il potere dei grandi scrittori.» – Maremosso
«Raccontare la vita»: è questo il nome della collana per la quale nel 2012 l'editore francese Seuil chiede un libro ad Annie Ernaux. Senza esitazioni, l'autrice sceglie di portare alla luce uno spazio ignorato dalla letteratura, eppure formidabile specchio della realtà sociale: l'ipermercato. Ne nasce dunque un diario, in cui Ernaux registra per un anno le proprie regolari visite al «suo» Auchan annotando le contraddizioni e le ritualità ma anche le insospettate tenerezze di quel tempio del consumo. Da questa «libera rassegna di osservazioni» condotta tra una corsia e l'altra - con in mano la lista della spesa -, a contatto con le scintillanti montagne di merci della grande distribuzione, prende vita "Guarda le luci, amore mio", una riflessione narrativa capace di mostrarci da un'angolazione inedita uno dei teatri segreti del nostro vivere collettivo.