"Un lavoro d'indagine vero, sul campo, è molto più simile alla battaglia navale. All'inizio spari alla cieca, e non cogli niente, ma è fondamentale che tu ti ricordi dove hai sparato, perché anche il fatto che lì tu non abbia trovato nulla è una informazione". Non lontano dalla casa di Nonno Ampelio, uno dei quattro vecchietti investigatori del BarLume, ci sono i Sassi Amari, il litorale di Pineta. Abbandonato lì, viene trovato il cadavere di una bella ragazza con un particolare tatuaggio. Lei viene presto identificata, dal figlio dell'anziana presso cui lavorava, come la badante ucraina della madre. Le colleghe connazionali si affrettano ad accusare il marito della ragazza, un balordo che la tormentava. E il caso sembra avviato a una veloce conclusione. Tra i Vecchietti serpeggia la delusione. Visto anche che l'indagine è affidata a un altro commissariato, e non all'amica vicequestore, la fidanzata di Massimo il Barrista. Ma è l'ostinazione senile che fornisce alla Squadra Investigativa del BarLume l'intuizione decisiva. E grazie anche all'intermediazione di un altro squinternato, il compagno Mastrapasqua che delle ucraine conosce usi e costumi, il vicequestore Alice Martelli può raddrizzare un'inchiesta cominciata con il piede sbagliato.
Pineta, estate; sulla spiaggia viene ritrovato il cadavere di una ragazza. Il corpo è stato alcuni giorni in mare e viene riconosciuto da un piccolo malavitoso locale. Questo è il sesto romanzo della serie del Barlume.
«Un tessuto narrativo in apparenza casuale, svagato e divertito, nasconde un’abilissima struttura: è questo il marchio di fabbrica del narratore Malvaldi e il motivo del suo successo… Ancora un piccolo sforzo; come a Porto Empedocle i cartelli stradali recano anche il toponimo “Vigàta” inventato da Andrea Camilleri, così sotto quelli di Vecchiano presto leggeremo “Pineta”» - Bruno Gambarotta
“Siamo a Pineta. Un posto dove ammazzano una persona l’anno.”
E sì, siamo a Pineta, un paese che conoscete, vero? Sì, lo conoscente perché è uguale a molti, moltissimi altri paesi e borghi dell’Italia contemporanea. Quei luoghi dove modernità e passato si fondono, quella provincia densa di colori, suoni, sapori che restano immutati nel tempo, malgrado tutto. Beh, poi non è così vero, dato che, almeno i sapori, si tenta di modificarli un po’, seguendo le mode che vogliono nella cucina ricercatezza e originalità.
“Senza dubbio, in questi due anni, il Bocacito è diventato il ristorante più elegante di Pineta”, così inizia il nuovo romanzo di Malvaldi - uno degli autori più ironici e popolari del nuovo filone di “giallo all’italiana” -. Ecco come quel contesto provinciale e piuttosto statico ha cercato di rinnovarsi, di scuotersi dalle spalle la polvere. Un localino che “coniuga con raffinatezza la tradizione e l’innovazione, due parole che, insieme con «prodotti del territorio», non devono mai mancare in un ristorante nell’anno 2016, pena la squalifica”. Aldo (lo ricordate, vero?), Tiziana, Tavolone (il cuoco) e Natasha – una ucraina - sono i protagonisti di questa bella attività.
Il locale accanto? Beh, nessun dubbio: il nostro Bar Lume, dove si aggirano quei personaggi anzianotti, provincialotti e furbetti che Malvaldi ci ha fatto conoscere e amare. Più o meno pensionati, più o meno nullafacenti, qualcuno, come il Rimediotti, un po’ acciaccato, altri ancora in buone condizioni di salute (e, forse, anche mentali), ma tutti attivi e partecipi nelle discussioni (dal calcio ai sindacati, dalla politica alle donne) e nelle indagini…
Già, perché come si diceva prima siamo a Pineta e a Sassi Amari, spiaggetta davanti alla casa di Ampelio, è stato ritrovato un cadavere, quello di una donna di età compresa, apparentemente, tra i venti e i trent’anni. Certo, il fatto che tra gli abituali frequentatori del bar ci sia anche Alice Martelli, vicequestore di Pineta da poco più di due anni e fidanzata ufficiale di Massimo (il Barrista, uno dei proprietari), aiuta il coinvolgimento generale. In questo caso Alice tutto avrebbe voluto tranne che essere coinvolta in un’inchiesta, dato che tra pochi giorni dovrebbe essere in vacanza in Portogallo, ma tant’è. Ormai il cadavere c’è e non c’è nulla da fare. L’unica speranza è che si risolva il problema velocemente. La morta è Olga, una giovane badante ucraina, con un marito poco raccomandabile di cui avrebbe voluto liberarsi. Un violento appena uscito dal carcere e da poco comparso in zona a Pineta.
Tutto troppo sampling bias (non temete Malvaldi vi spiegherà cosa intende), troppo semplice, troppo prevedibile? Il dubbio c’è, ma “a questo punto arriva il questore di Pisa e si prende il caso”.
Tutto bene quel che finisce bene, specie se si riesce a partire e dimenticare la storia, le incongruenze, i dubbi, i vecchietti del BarLume e la loro spiccata propensione a mettersi nei guai. O forse no… Siamo a Pineta, un posto dove quando ammazzano una persona ce ne sono diverse che indagano e, soprattutto, che scoprono la verità, qualunque essa sia. Andare in vacanza non basta per lasciarsi quel "tutto" alle spalle.
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Autore
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Editore
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Collana
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Anno
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Formato
2016, 179 p., brossura
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EAN
9788838934865
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prezzo
12.35€