La rivoluzione globale è una causa persa? I valori universali sono reliquie di un'età perduta o di un'epoca superata? Per paura dell'orrore totalitario che abbiamo alle spalle, siamo costretti a rassegnarci a una misera terza via fatta di liberismo in economia e di pura amministrazione dell'esistente in politica? Slavoj Zizek mira all'ideologia regnante, sostenendo che dobbiamo invece riappropriarci di numerose "cause perse" e cercare un nocciolo di verità nelle politiche totalitarie della modernità. Perché se è vero che i Terrori di Robespierre, di Mao e dei bolscevichi si sono rivelati catastrofici fallimenti, questo giudizio non racconta tuttavia l'intera storia: in ciascuno di essi è presente un'aspirazione di "redenzione", che va del tutto persa nelle società liberaldemocratiche, con il loro (proclamato) rifiuto dell'autoritarismo e la loro (ipocrita) esaltazione di una politica soft, consensuale e decentralizzata. Le ricette? Zizek non lesina massimalismi e ripropone in declinazioni contemporanee ma senza attenuazioni le categorie di giustizia rivoluzionaria e uguaglianza universale.
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