Indossando i panni di Tiresia Camilleri, con la potenza del mito e la forza della sua narrazione, conferma l’incrollabile passione per il teatro, la formidabile cultura, e ci regala un’opera unica, preziosa.
«Camilleri-Tiresia è un indovino cieco. Vede l’invisibile: quello che gli altri non possono o non vogliono vedere. Grazie alle sue doti di veggente, con l’opera letteraria distribuisce cerini che si accendono e fanno luce nella notte» - Salvatore Silvano Nigro, Il Sole 24 Ore
«Ho trascorso questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi, sono stato regista teatrale, televisivo, radiofonico, ho scritto più di cento libri, tradotti in tante lingue e di discreto successo. L’invenzione più felice è stata quella di un commissario. Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant’anni, ho sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia l’eternità e solo venendo qui posso intuirla. Solo su queste pietre eterne» - Andrea Camilleri
«Chiamatemi Tiresia. Per dirla alla maniera dello scrittore Melville, quello di Moby Dick. Oppure Tiresia sono, per dirla alla maniera di qualcun altro…». Questo l’inizio folgorante della Conversazione su Tiresia, un racconto articolato che ricostruisce la storia del celebre indovino attraverso i secoli, con 63 versioni del mito declinato in età antica e moderna da scrittori, poeti, filosofi, drammaturghi. E discorrendo dell’indovino cieco Camilleri si abbandona al racconto, narra di miti e di dèi, di libri e scrittori, di uomini e donne, di teatro e personaggi, di sé e dell’oggi, di cecità e preveggenza, e lo fa nel modo mirabile che i lettori gli conoscono. Il destino di un protagonista letterario si snoda dalla tragedia greca - ben quattro raccontano la storia di Tiresia - a Omero, Dante, Eliot, Apollinaire, Primo Levi e tanti altri; persino Woody Allen lo fa apparire in un suo film. Indossando i panni di Tiresia Camilleri, con la potenza del mito e la forza della sua narrazione, conferma l’incrollabile passione per il teatro, la formidabile cultura, e ci regala un’opera unica, preziosa.