Romanzo capolavoro di ironia – fino a oggi inedito in Italia – del premio Nobel islandese Halldór Laxness, considerato da scrittori d’eccezione come Susan Sontag, Alice Munro e Jonathan Franzen, uno dei più grandi maestri del Novecento.
Steinar, agricoltore idealista e lavoratore coscienzioso, vive pacificamente in una piccola fattoria nel distretto di Steinahlidar con la moglie e i due figli. Si dice che Krapi, il suo cavallo bianco, sia dotato di poteri magici e per questo è l’oggetto di molte bramosie. Ma invece di venderlo ai potenti della zona, Steinar va a Thingvellir a offrirlo al re di Danimarca Cristiano IX, in visita per celebrare il millesimo anniversario del primo insediamento islandese. Dopo aver accettato l’invito del re a Copenaghen, incontra il vescovo mormone Didrik, che lo convince a partire con lui per unirsi alla comunità mormone del Paradiso Terrestre, nella valle di Salt Lake nello Utah. Ma mentre Steinar si integra nella nuova vita comunitaria oltre oceano, la sfortuna si abbatte sulla sua fattoria: le pietre invadono il suo campo, la casa crolla, la famiglia si sfascia a causa dei soprusi e della povertà. Quando Steinar tornerà in patria per ricostruire la sua vita sarà molto più informato sugli ideali e sugli inganni del mondo e avrà scoperto che la felicità non dipende dal raggiungimento della verità eterna. Pubblicato la prima volta nel 1960, Il paradiso ritrovato è una storia commovente e ironica, composta in egual maniera da elementi favolistici, folklore e umili verità, un romanzo complesso e sorprendente su quanto lontano può spingersi l’uomo nella sua ricerca della felicità.
Halldór Laxness
1902, Reykjavik
Nato Halldór Guðjónsson, trascorre l’infanzia in una fattoria vicino Reykjavík, ascoltando fiabe e crescendo in un ambiente ricchissimo di folklore e di riferimenti all'epica popolare. Mostra fin da ragazzo il suo talento di scrittore. Ha solo diciassette anni, infatti, quando pubblica Barn náttúrunnar (Figlio della natura).
Oltre ai tanti romanzi, la sua produzione include racconti, poesie, saggi, recensioni, articoli e opere teatrali.
Inizialmente, Laxness è influenzato in poesia dal surrealismo e dall’espressionismo, mentre la sua prosa è impregnata da uno spiccato senso patriottico. Dagli anni Trenta in avanti, invece, la sua matrice idealista subisce una trasformazione e acquisisce una nuova attenzione nei confronti della realtà sociale. Lo scrittore si avvicina al socialismo, e diviene sensibile alle questioni umanitarie. Durante la seconda guerra mondiale (e nel periodo successivo) in Islanda la questione nazionale assume toni aspri: molti fattori fra i quali il più importante è forse il raggiungimento della lungamente agognata indipendenza dalla Danimarca (1944), assieme alla massiccia ingerenza americana nel dopoguerra sipngono Laxness a dedicarsi al tema della nazione.
Nel 1955 viene insignito della massima onorificienza in ambito letterario: il Premio Nobel.
Oggi Laxness è considerato uno dei maggiori esponenti della narrativa islandese del Novecento. Notevolissimo viaggiatore, è vissuto a lungo negli Stati Uniti, venendo a contatto con le correnti culturali più importanti del suo tempo.
Fra le sue opere più famose ricordiamo Salka Valka (1931), Gente indipendente (1935), La campana d’Islanda (1943), Sotto il ghiacciaio (1968), La base atomica (1948). In Italia la sua opera è pubblicata principalmente dalla casa editrice Iperborea.
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Autore
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Editore
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Collana
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Anno
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Formato
347 p., Brossura
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EAN
9788870916416
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prezzo
18.05€