"Come più volte si è verificato nel corso della storia evolutiva dell'umanità stiamo assistendo a un nuovo cambiamento antropologico. Con l'utilizzo dei primi utensili l'homo era diventato abilis. Poi diventa sapiens sapiens in rapporto al dispiegarsi dei suoi sensi e delle sue capacità tecniche, cognitive, creative, logico-razionali. Lo sviluppo dell'alfabeto e delle tecnologie della scrittura ha guidato il suo percorso verso sempre maggiori livelli di consapevolezza, sottraendolo al destino di homo oralis. La filosofia greca lo descrive come un animale sociale, gregario nel suo bisogno di sicurezza, ma anche come un animale politico per la sua indole a organizzare gerarchicamente la comunità in cui vive, esprimendo in tal modo sia l'affermazione del potere che la logica della sua distribuzione. E lo zoon politikon di Aristotele. L'ultima evoluzione dell'uomo concerne l'homo digitalis, la sintesi evolutiva di tutte le caratteristiche fino a ora acquisite dal genere umano, senza il fardello della sua materialità. L'animale virtuale abbandona progressivamente il suo involucro organico per avventurarsi nella brughiera digitale dove - liberato dai propri limiti - può soddisfare il suo bisogno di libera appartenenza, identificazione, partecipazione ed espressione nell'ambito di una comunità umana sconfinata e autogestita. Negli ambienti elettronici, si trova a suo agio più di quanto sia mai stato, scoprendo i vantaggi dell'essere ovunque e chiunque." (dall'Introduzione)
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