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Di tutte le ricchezze

Libri vari / Narrativa italiana

Autore: Benni Stefano

Editore: Feltrinelli

Collana: I narratori

Anno:

EAN/ISBN: 9788807019104

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Martin è un maturo professore e poeta che si è ritirato a vivere ai margini di un bosco: è una nuova stagione della vita, vissuta con consapevolezza e arricchita dai ricordi e dalle conversazioni che Martin intrattiene con il cane Ombra e con molti altri animali bizzarri e filosofi. In questa solitudine coltiva la sua passione di studioso per la poesia giocosa e per il Catena, un misterioso poeta locale morto in manicomio. Questa tranquillità, che nasconde però strani segreti, è turbata dall'arrivo di una coppia che viene a vivere in un casale vicino: un mercante d'arte in fuga dalla città e Michelle, la sua bellissima e biondissima compagna. L'apparizione di Michelle, simile a una donna conosciuta da Martin nel passato, gonfia di vento, pensieri e speranze i giorni del buon vecchio professore. Il ritmo del cuore e il ritmo della vita prendono una velocità imprevista. Una velocità che una sera, a una festa di paese, innesca il vortice di un fantastico giro di valzer. Leggende, sogni, canzoni, versi di un poeta che la tradizione vuole folle e suicida, telefonate attese, contattisti rock, cinghiali assassini, visite di colleghi inopportuni, comiche sorprese, goffi corteggiamenti e inattese tentazioni: tutto riempie di nuova linfa una stagione che si credeva conclusa, e che si riapre sul futuro come un'alba. Martin e tutti quelli che lo circondano sembrano chiusi in un bozzolo di misteri: si tratta di attendere la farfalla che ne uscirà.
La recensione di VENPRED
Il lamento del professor Martin, ritiratosi fra le campagne in volontario eremitaggio, somiglia a quello di un uccello notturno. Fa capolino nel cuore della notte, e lì per lì c’infastidisce.
Però, dopo qualche minuto di quella litania senile e un po’ patetica, vien fatto di chiedersi cosa realmente si celi dietro il borbottìo: c’è una disperata richiesta di amore? O è un’orgogliosa rivendicazione di indipendenza?
Martin vive isolato, in compagnia di Ombra, un cane che conosce a menadito il dodecalogo dei comandamenti canini e trasgredisce quel tanto che basta per ricordare al mondo che non è un soldato ma, per l’appunto, un cane. Le giornate passano in attesa delle telefonate di un figlio amato che vive lontano; cucinando maluccio e vestendosi peggio, fra un’occhiata alla posta e qualche conversazione con civette, procioni, un lupo.
Al centro degli studi di Martin è il Catena, poeta minore degli anni venti, oggetto di un culto ristretto ma tenace, che visse in quelle campagne e vi morì in manicomio. La vita di campagna, se non si è un Cincinnato ma un accademico riluttante, offre molte occasioni per rimuginare su quello che è stato, e mangiarsi le unghie pensando a quel che invece avrebbe potuto essere, e così passano i giorni del nostro, in una solitudine che se pure è frutto di una scelta, certamente non può dirsi beata.
Ci sarebbe di che intristirsi, insomma, se l’imprevisto non facesse irruzione nella vita di Martin con i sembianti di una giovane coppia, in fuga apparente dai ritmi frenetici e convulsi della città e più probabilmente da sé stessa. Lei ha i capelli color del grano, ed è una bellezza che ne evoca un’altra, lontana nel tempo ed emozionante per Martin. Lui è un po’ narciso, e mosso da una certa arroganza che lascia intuire fragilità, almeno abbastanza perché il nostro professore vi possa riconoscere un poco di sé stesso quand’era giovane.
Se il Catena evocasse Sandro Penna più di quanto non rammenti invece Dino Campana, si potrebbero insomma citare ad epigrafe di questa inopportuna e benedetta invasione di campo quei versi che recitano "Felice è stata oggi la mia casa/ Cani giovani e belli l'hanno invasa/ Ogni cosa hanno messo a soqquadro/ di loro a me lasciando il più bel quadro".
Nell’arco di poche settimane, ognuno avrà tempo di rivedere le proprie convinzioni sull’immutabilità delle cose, e tutte le carte verranno sparigliate fino a convergere nei passi leggeri e struggenti di un commosso valzer finale.
Nel recente La traccia dell’angelo Benni mostrava ai suoi lettori una maschera triste, drammatica, tentando appena di dissimulare la reale identità di quell’io depresso e sconfitto. In Di tutte le ricchezze il nostro non prova neppure ad allontanare il sospetto: è certamente di sé stesso che sta dicendo, quando si consegna ai suoi lettori finalmente nudo, senza il filtro del comico a travisarne sentimenti e umore. Ma, se pure il tono generale del racconto non ammette false consolazioni, una volta chiuso il libro non è l'amarezza a lasciare una scia persistente; quanto il senso di un'accettazione finalmente completa. Una consapevolezza acquisita a caro prezzo, passo dopo passo, fra inciampi ed equilibri miracolosi. Proprio come in un valzer.

  • Formato
    2012, 205 p., brossura
  • EAN
    9788807019104
  • prezzo
    15.20€

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